«Penso che Capo Vaticano si chiami Vaticano per la stessa ragione per cui un colle di Roma si chiama alla stessa maniera: sacerdoti e indovini vi andavano a scrutare il futuro, basandosi sul volo degli uccelli e altre cose. Duecento metri al largo della punta c'è uno scoglio chiamato Mantineo, e in greco "manteuo" significa comunicare con la volontà divina. Il Capo era un posto sacro, e lo è ancora, nonostante tutto».
|
Anticamente il "Capo" era un posto sacro conosciuto in tutta la Magna Grecia, poiché lì sacerdoti e indovini scrutavano il futuro. Nel corso dei secoli le antiche civiltà vi lasciarono tracce delle loro Manifestazioni artistiche, culturali e scientifiche. I numerosi avanzi archeologici venuti alla luce nelle varie campagne di scavi parlano della preistoria, di Fenici, di Cartaginesi, di Greci, di Roma ovviamente, di Bizantini e Normanni, di Saraceni che batterono la costa razziando e bruciando quello che non portavano via, di Angioini e di Aragonesi e infine di Francesi. Molti reperti archeologici si trovano nei musei di Vibo Valentia, di Nicotera, di Reggio Calabria. Fenici, Cartaginesi e Greci mercanteggiarono i loro prodotti con le popolazioni locali sulle spiagge di Santa Maria, Torre Ruffa e Grotticelle.
|